Pro e contro sulle barriere artificiali: strutture immerse dall'uomo a fine di ripopolamento.

Sia durante il periodo di tirocinio presso l'Università di Genova, sia negli anni successivi ed anche molto recentemente, ho avuto la fortuna di seguire progetti, indagini e monitoraggi ambientali riguardanti le barriere artificiali. In Liguria diverse sono le località costiere dove sono state immerse tali strutture: Loano, Sanremo, Alassio, Chiavari, Spotorno, Andora e recentemente Laigueglia.   
Una barriera artificiale è una struttura sommersa costruita dall'uomo allo scopo di favorire la vita marina. I vantaggi conseguenti alla costruzione di un reef artificiale è per esempio l'incremento della biodiversità in aree dove si ha una diversità biologica bassa (solitamente su fondali sabbiosi), fornendo un substrato idoneo alla vita degli organismi sessili, favorire la riproduzione di specie importanti per la pesca. Inoltre sono un deterrente per la pesca a strascico illegale (che non rispetta il limite imposto dalla legge dei -50m di profondità) andando a tutelare le praterie di posidonia, una pianta marina protetta a livello comunitario, importantissima dal punto di vista ecologico per le comunità costiere.
La costruzione di una struttura artificiale sommersa potrebbe avere delle controindicazioni nel caso che: 1) si usino materiali non idonei (es. negli anni '70 venne realizzata presso Varazze una prima struttura antistrascico usando 1300 carcasse di automobili su un'area di 15.000 m2 tra i 30 e i 50 m, con conseguenti problemi di deterioramento delle auto e conseguente inquinamento); 2) non si proceda ad una corretta progettazione che tenga conto degli aspetti geomorfologici e oceanografici del sito scelto. Inoltre, le barriere artificiali non sono, a mio giudizio, attrattive per il turismo subacqueo.
Nelle immagini di questo post si possono osservare elementi caratterizzanti alcune barriere artificiali del Mar Ligure.








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